Teatro

Premi UBU: i vincitori

Premi UBU: i vincitori

Trentasei edizioni per i prestigiosi Premi Ubu, a cura dell’Associazione Ubu per Franco Quadri.

17 riconoscimenti (tutti i premi in calce) consegnati nello storico Piccolo Teatro “Paolo Grassi” di via Rovello davanti a una platea affollata di artisti, critici e appassionati del teatro. La giuria, composta da 56 referendari, ha premiato tutti i ruoli del teatro, dalla regia agli attori e attrici, dalla scenografia alla drammaturgia italiana e straniera, per culminare con lo spettacolo dell’anno, fino ai “premi speciali”, destinati a esperienze innovative e meno tradizionali.

La cerimonia – presentata da Giuseppe Battiston, attore teatrale e cinematografico già vincitore di alcuni Premi Ubu tra cui quello del 2009 come miglior attore – ha visto trionfare come migliore spettacolo dell’anno il lavoro corale "Il panico" dell’argentino Rafael Spregelburd con la regia di Luca Ronconi. Allo spettacolo è andato anche il riconoscimento per la miglior scenografia, assegnato a Marco Rossi.

Per il secondo anno consecutivo, si aggiudica il premio per la miglior regia Antonio Latella per "Francamente me ne infischio" (Tara, Match, Black), libera rielaborazione di Via col vento.

L'unico ex aequo si è registrato nella categoria del miglior attore, dove hanno trionfato Carlo Cecchi e Mario Perrotta.

Non poteva mancare il ricordo ad alcune preziose figure recentemente scomparse: registi come Massimo Castri e Patrice Chéreau; attrici di generazioni diverse come Mariangela Melato, Franca Rame e Luisa Pasello, fino a un outsider della scrittura teatrale come Franco Scaladti e a Gae Aulenti,  architetto legata alla scena e alla storia degli Ubu. 
 

Premi Ubu 2013: tutti i vincitori

Spettacolo dell’anno: Il panico regia di Luca Ronconi

Miglior regia: Antonio Latella (Francamente me ne infischio di Linda Dalisi e Federico Bellini)

Miglior scenografia: Marco Rossi (Il panico)

Miglior attore: Carlo Cecchi e Mario Perrotta

Miglior attrice: Caterina Carpio, Candida Nieri, Valentina Vacca

Miglior attore non protagonista: Peppe Servillo

Miglior attrice non protagonista: Antonia Truppo

Nuovo attore o attrice (under 30): Alice Spisa

Nuovo testo italiano o ricerca drammaturgica: Pantani di Marco Martinelli

Nuovo testo straniero: Jucatùre di Pau Mirò

Miglior spettacolo straniero presentato in Italia: Odyssey di Simon Armitage regia di Robert Wilson (Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, National Theatre of Greece)
 

I Premi Speciali Ubu 2013

Chiara Guidi per la pluriennale ricerca – condotta dall’interno della Socìetas Raffaello Sanzio – nell’ambito pedagogico e in quello della sperimentazione vocale e preverbale. Una ricerca capace di porre sempre nuove domande al mondo del teatro. E per i festival Màntica e Puerilia, la cui concezione si connota come laboratorio e condivisione del proprio processo creativo, in dialogo con differenti artisti e con portatori di altri saperi, laboratorio la cui stessa scrittura del programma assume la valenza drammaturgica della composizione di un'opera.

Danio Manfredini per l’insieme dell’opera artistica e pedagogica, condotta con poetica ostinazione e col coraggio della fragilità, senza scindere il piano espressivo dalla trasmissione dell’arte dell’attore. Questa costante ricerca, apertasi da ultimo alla via del canto, gli ha consentito di diventare uno dei rari maestri in cui diverse generazioni del teatro si possono riconoscere.

Stefano Massini per il complesso dell’opera drammaturgica, la cui sapiente struttura e presa scenica immediata, sostenute da un limpido impianto epico, gli hanno conquistato l'interesse e il consenso della scena internazionale. In questa prospettiva si segnala in particolare la Lehman Trilogy, dove Massini affronta uno dei nodi cruciali del disordine globale. La trilogia, non ancora rappresentata in Italia, ha segnato all’estero risultati significativi per l’intera drammaturgia italiana.

Il ratto d’Europa ideato e diretto da Claudio Longhi con la produzione di Ert e Teatro Stabile di Roma per l’impegno nel reinventare la funzione sociale del teatro penetrando a fondo nella città con un progetto che – attraverso il coinvolgimento di scuole, associazioni e altre realtà del territorio – porta alla creazione condivisa di momenti spettacolari. Il risultato, frutto di un processo di conoscenza, rappresenta un’estensione dell’esperienza scenica come azione del teatro e dei cittadini intorno al tema europeo.

Antonio Rezza e Flavia Mastrella per il lucido percorso di scavo nella crudeltà ottenuto attraverso il genio sfrenato di un attore e l’intuito plastico di un’artista visiva originale. Capaci di creare drammaturgia a partire da un disarmante trasformismo, e sempre concentrati sulle bassezze dell’umanità – intime e manifeste, individuali e collettive –, i due artisti plasmano una materia dagli esiti estremamente comici e spiazzanti creando un linguaggio feroce che nella sua misteriosa iperbole riesce a toccare anche un grado nascosto della grazia.